La pesca col galleggiante, parte seconda
In questa nuova analisi dedicata ai galleggianti, ci dedicheremo alle forme disponibili sul mercato e alle loro caratteristiche. Alcuni di questi esemplari saranno disponibili sull’e-commerce di Universe Fishing.
Un primo tipo di galleggianti sono chiamati a goccia per la loro caratteristica forma di goccia d’acqua verso il basso. Vanno impiegati per la pesca in acque ferme, con assenza o minima corrente. La parte più grossa e tondeggiante è, infatti, posta nella zona inferiore del galleggiante e questo lo rende meno stabile in acque molto mosse. Possono essere montati su bolognesi, canne fisse e roubaisienne, con piombature raggruppate o scalate.
Il galleggiante a sfera è sicuramente quello più indicato per la pesca in condizioni di moto ondoso anche di notevole intensità, grazie alla sua capacità di seguire il movimento dell'onda. Esistono anche i cosiddetti galleggianti scorrevoli. Questi vengono utilizzati quando la profondità dell'acqua cui vogliamo pescare supera la lunghezza della canna. Le forme sono le stesse che troviamo per i galleggianti fissi, con la sola differenza di avere due anellini scorri-filo.
Il galleggiante a forma affusolata è utilizzato in acque ferme. È un dispositivo molto sensibile e permette di vedere le abboccate che avvengono in fase di calata dell’esca. Più l’estremità superiore è affusolata, maggiore sarà la sensibilità del galleggiante. Altro tipo è quello luminoso per pescare di notte. Nella testa è sistemato un diodo led che emette luce verde o rossa, alimentato da una batteria al litio.
Il galleggiante piombato viene utilizzato, invece, pescando con una canna bolognese, quando si devono lanciare esche lontano dalla riva. Questo tipo di pesca può essere effettuata da qualsiasi scogliera naturale o artificiale, all'interno e all'esterno dei porti, in generale su fondali alti.
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